Arrivo a Lutsk

Erano le 19 passate quando arrivammo a Lutsk. Notai subito molto fermento, normale in una città che supera i 200.000 abitanti, un po’ di traffico i bus, i tram, i taxi, ma niente che ricordasse situazioni caotiche. Ampi spazi, tanto verde e un senso di vivibilità. Ci dirigemmo a spron battuto verso casa. Oramai la stanchezza si faceva quasi insopportabile e il desiderio di una doccia e di un buon pasto presero il sopravvento su qualsiasi altra cosa.
Il mattino seguente, riposati ma ancora un po’ frastornati, iniziammo un giro (che solo per me era turistico) per la città. Il centro si trovava a soli 10 minuti da casa nostra. La bella giornata era l’ideale per foto e video (vedi menu) e per questo mi sfogai immortalando tutto ciò che mi si presentava davanti dalle chiese alle fontane, dai monumenti ai parchi…La giornata di sabato poi contribuiva a rendere il tutto molto movimentato, ma soltanto due giorni prima di ripartire feci un giro per il grandissimo mercato di Lutsk, un dedalo di bancarelle dove si vendeva di tutto. Sarebbe impossibile elencare tutto ciò che ho visto tra prodotti alimentari e altri generi. Numerose le botti che spillavano il kvas, buonissima bevanda dissetante ottenuta dalla fermentazione del pane secco di segale. Nel corso del pomeriggio la spesa in un grande ipermercato della città dopo un buon pranzo nel ristorante interno: borsch (minestra tradizionale della cucina ucraina), gli splendidi varenicki (ravioli tipici), patate in tutti i modi e tanti altri piatti gustosi, tutti a base di prodotti semplici e genuini.
Neanche il tempo di riprendersi ed eccoci invitati a casa di amici, il sabato sera. Le persone che volevano conoscermi, l’accoglienza e la tavola mi resero le cose davvero facili nonostante non masticassi quasi niente della lingua ucraina.La domenica mattina decidemmo per un giro al grande parco della città. La bella giornata contribuiva a creare un bel clima di festa con tante famigliole e figli al seguito intente a godersi un po’ di relax. Se poi, da buon italiano, uno non può fare a meno di un buon caffè espresso nessun problema. In tanti bar si trova ed è proprio come piace a noi, come del resto non è raro mangiare una pizza fatta a regola d’arte, tiramisu, limoncino e così via.
Il tempo di andare a casa a cambiarci ed eccoci pronti a partire per una bella grigliata nella casetta di campagna dei nostri amici, ma non prima di aver ricevuto l’ennesimo invita a cena da parte di una cugina per il giovedì successivo…
La piccola costruzione di Oleg e Irina si trovava a circa mezz’ora dalla città, ma strada facendo il paesaggio si trasformava gradatamente in una sterminata campagna. Nonostante il caldo terribile ci apprestammo a fare onore alle succulente portate che uscivano dalla griglia intanto che il pomeriggio scorreva via veloce. Il bel tramonto colorato ci fece capire che era ormai ora di ritornare a casa portandoci via i buoni prodotti della terra gentilmente offertici: mele, prugne, patate, pomodori, cetrioli e via dicendo. Sulla strada del ritorno pensammo che il nostro secondo giorno in Ucraina era stato veramente indimenticabile.
Un salto di tre giorni, durante i quali non mancammo di visitare il castello di Lutsk e la chiesa cattolica e, di giovedì, eccoci a casa della nonna…