Il ritorno

Decidemmo di partire da Lutsk di lunedì dopo esserci rilassati un paio di giorni. Ultima visita agli amici di sempre Oleg e Irina, baci, abbracci e la promessa di rivederci e di tenerci in contatto. Una buona e sostanziosa colazione a casa loro e verso le dodici eravamo pronti a metterci in marcia verso Chernivtsi dove avremmo trascorso due giorni a casa di altri nostri amici che lavorano in Italia. Il viaggio si preannunciava abbastanza lungo (circa 500 km.), ma il solo pensiero di cominciare un’altra piccola avventura mi stimolava talmente tanto da non farmi pesare la distanza. La zona verso cui ci dirigevamo era un po’ più collinare e ricca di vegetazione. Molto vicini erano il confine con la Romania e la Moldavia.
Non riuscii a contare tutti i paesini che attraversammo collegati fra di loro da strade che molto spesso erano caratterizzate da numerosi saliscendi. Le attività agricole la facevano da padrone: in ogni casa si produceva praticamente tutto quello che era necessario per il proprio fabbisogno. Mi veniva in mente la visita a zia Sonia fatta giorni addietro e il grande pezzo di lardo che ci regalò insieme a tante altre cose nostrane.
Arrivammo nei pressi di Chernivtsi verso le 18, ma non andammo verso la città (che avremmo visto l’indomani) bensì ci dirigemmo al paesino dove vivevano i nostri amici in una casa molto grande immersa nel verde, vicino ad un grande bosco. Dopo due bellissimi giorni trascorsi con loro arrivò l’ora di partire questa volta con destinazione l’Italia. Erano circa le undici del mattino e saremmo arrivati a casa solamente il pomeriggio del giorno dopo esausti, ma molto felici: avevamo ancora negli occhi quelle grandi distese, i colori e la sensazione di tranquillità che tutto questo infondeva. Nel cuore, invece, l’ospitalità e la disponibilità delle persone.
C’era comunque la certezza di tornare quindi…a presto Ucraina!